Incrocio spesso post in rete, commenti e discussioni di persone che credono alla bufala che ad ogni immigrato clandestino che approdi in Italia vengono dati 30€ al giorno a persona in contanti. Tale credulità viene probabilmente indotta da qualche politico locale o nazionale allo scemo del villaggio, che la propaga con impegno e passione facendo risparmiare soldi per la campagna elettorale.
Oltre che imbarazzante per mancata conoscenza di come funziona il proprio paese (e della sua Storia) denota una totale ripugnanza nei confronti dell’aritmetica e della logica (o in questo caso buon senso).
30€/giorno sono 900€/mese. Se mille clandestini di un CPA o CPT avessero 900.000€ al mese in contanti, insieme potrebbero costruire palazzi per tutti gli africani o comprarsi una nave da crociera e vivere al largo ballando tutto il giorno o pagarsi da soli il viaggio di ritorno dopo 6 mesi e comprarsi un’intera città africana. Parte di questi soldi sarebbe spesa nell’economia locale che dovrebbe essere florida. Immaginate cosa potrebbero fare 2000 clandestini in 1 anno: Discoteche, casinò, locali, lussuosi hotel… Lampedusa sarebbe la Las Vegas del Mediterraneo!
Eppure il nostro Cletus ha “toccato” con mano questa verità. Anzi l’ha vista di persona! Gli danno TRENTA EURO!
Verrebbe da chiedersi perché non straccia la propria carta d’Identità, non si sporca un po’ il viso, salpa da una caletta nelle vicinanze e fingendosi profugo si fa consegnare l’agognato bottino al CPA.
Ma andiamo per gradi esaminando quali “inconfutabili prove” -a suo dire- ha visto di persona il caro Cletus: qualche circolare o documento che fa riferimento allo stanziamento di 30€ entro cui devono rientrare tutte le spese che il CPA sostiene giornalmente a persona. Questo e nulla più.
Se è una voce di uscita per lo stato deve matematicamente essere una voce in entrata per qualcun altro, cioè i gestori del centro.
I 30€ devono coprire alloggio, vestiti, coperte, asciugamani, luce, cibo, acqua, prodotti per l’igiene, una tessera telefonica (una tantum solo all’ingresso) e 2.50€ di pocket money cioè di contante in tasca dato alla persona.
Chiaramente nei 30€ vanno inclusi anche i costi generali e del personale che l’impresa affidataria della gestione sostiene. E non tutti gli stipendi sono uguali.
Anzi ci sono fior fior di volontari che per definizione non beccano un soldo e qualche dirigente che mette a budget e ripartisce il proprio stipendione.
Un bel business.
Il sito Bufale un tanto al chilo aiuta Cletus a fare due conti (alla pagina che trovi qui) e fa notare che se per esempio il CPA fa richiesta per 20 immigrati in più rispetto a quelli veramente presenti raccoglierà circa 600€+IVA in più. Cioè 18.000€ in più al mese e 200.000€ in più all’anno. Ma mettiamo che dichiari il numero esatto ci sarebbe da chiedersi quanto viene effettivamente dato in beni servizi alla persona accolta e quanto è il margine.
Credete che a ciascuno venga dato ogni giorno un nuovo bottiglione di shampoo da 2 litri? O che gli vengano dati pasti giornalieri da 15€?
In Sicilia 15€ non li spendi neanche se mangi pesce e ci sono strutturare sanitarie private che con 9.50€ coprono 3 pasti.
Diciamo che è un buon business e che qualcuno sia in grado di arricchirsi. Sarà questo il motivo per cui gli altri stati non vogliono immettere liquidità nel sistema di gestione italiano? Ai 30€ va aggiunta l’VA. Siamo sicuri che venga versata?
Se l’Europa stanziasse più fondi, non è che andrebbe solo ad arricchire qualche impresa di gestione ed i relativi politici ad essa legati?
Alla persona illegalmente trattenuta dallo stato (non chiamateli ospiti, perché se non hai il diritto di lasciare un luogo sei tutto fuor che ospite) arriva poco e poco continuerebbe ad arrivare.
Sarà anche questo il motivo per cui un clandestino può aspettare 6 mesi o persino 2 anni per essere identificato? Su ogni giorno che resta qualcuno fa la cresta!
Sarà anche questo il motivo per cui il flusso di clandestini viene finanziato da certe organizzazioni poco trasparenti? Pigghia nu’ vastuni e tira fori li denti!
Sono gli affari, baby!
Poniamo che Cleuts non sia forte in aritmetica e non sappia nulla di business plan, la domanda è: avrebbe potuto Cletus arrivare alla stessa conclusione conoscendo un minimo come funziona il proprio paese? Sì.
Sappiamo che l’industria dell’emergenza in Italia vale oro.
Sappiamo che i clandestini non sono amati e che nessun gli darebbe un soldo.
Nessun politico darebbe 30€ a chi non può votare.
Ci hanno messo anni e chissà quanto sforzo per restituirne massimo 60 (80€ lordi) solo agli elettori impiegati.
Sappiamo che neanche in tempo di crisi i politici hanno ridotto i loro compensi né la spesa pubblica (leggi appalti ad aziende private).
Sappiamo che le cose che funzionano sono fatte dalle persone che mettono impegno e che lavorano con passione senza badare ai soldi: volontari, carabinieri, esercito, marina, pescatori, insegnanti, gli abitanti del luogo.
Ragionamenti ancora troppo fini per Cletus.
Eppure non possiamo lasciarlo perso nella propria ignoranza.
Bisogna salvarlo con argomenti più popolari e meno sofisticati, con dolcezza come dice Dante (ed ènne dolce così fatto scemo).
Ed allora ecco il mio consiglio.
Cletus, chiedi ai Lampedusani. La voce del popolo. Fatti raccontare cosa vedono, cosa pensano, se sono incazzati coi clandestini o con “lo stato”.
Quante storie hanno letto nei volti dei clandestini e se questo non è il vero tesoro che li ha arricchiti.
Loro ti sapranno dire. Perché se tu caro Cletus, sei lo scemo del villaggio vuol dire che il villaggio, intorno a te, non è un villaggio di scemi.
Il link per firmare la candidatura di Lampedusa al Nobel per la pace.
Articolo con Video a supporto della candidatura di Lampedusa a Nobel per la Pace.
[Per approfondimenti sui CPT leggi anche qui.]