“The Counselor – Il procuratore” di Ridley Scott è uno dei film meno interessanti che io abbia visto negli ultimi anni. Lunghissime scene senza azione, senza dramma, senza emozioni, senza suggestioni, senza sorprese, semplicemente senza. Cosa si vede allora?
I personaggi presi due alla volta offrono lunghe elugubrazioni filosofeggianti non memorabili del tipo “la verità non ha temperatura” o “la tua vita è un bivio ma non ti è dato scegliere” mentre sullo sfondo si vedono salotti, scene e location che potrebbero essere state riciclate da “Blow” o “The Rum Diary” o “Non è un paese per vecchi” o qualsiasi altro film ambientanto tra il Messico e Puerto Rico.
La cosa non trova giustificazione con la “sola” medesima location altrimenti ogni film ambientato a Londra, Parigi, Los Angeles dovrebbe darci l’impressione di averlo già visto. Lo stesso paesaggio e persino le stesse dinamiche possono essere raccontate in modi che sono infiniti, con registri e toni differenti, da punti di vista diversi e multi-focali, con un commento musicale che esalti i fotogrammi che scorrono, con movimenti di presa e montaggio non scontati.
Potremmo continuare all’infinito ma faremmo l’errore di commentare il film che avremmo voluto vedere invece di fornire poche, (spero) utili informazioni del film che abbiamo visto e che per amor di verità ammetto non è riuscito a tener -nè me nè altri in sala- propriamente svegli per tutto il tempo.
Diciamo allora qualcosa su alcune scene che abbiamo interpretato come tentativi di creare shock o sorpresa o mostrare qualcosa di nuovo o surreale o quantomeno inusuale – a meno che non mi si dica che vado al cinema per vedere le stesse cose che guardo alla fermata dell’autobus o sulla camera a circuito chiuso della metro.
Vedere Malikina (questo il nome del personaggio interpretato da Cameron Diaz) una voluttuosa bisessuale non credente che tenta di convincere un prete a sorbirsi i suoi peccaminosi pensieri pensando di poterlo scioccare, è inutile. Oltre a mancare il presupposto religioso per cui il prete possa davvero offrirle la confessione (cosa che infatti non fa) ed oltre al fatto che ciò avviene centinaia di volte al giorno nel mondo, la cosa è priva di senso dal punto di vista cinematografico e letterario: e lo è sia perchè è probabile (o percentualmente verosimile) che il prete in quanto a sesso e peccati ne sappia più della leopardata Malkina, sia perchè lo sceneggiatore (e non solo) avrebbe dovuto considerare che questo film arriva in sala 10 anni ( e dico 10!) dopo “La mala educación” (2004) di Pedro Almodóvar (solo per fare un esempio).
Ci dice forse qualcosa di nuovo il fatto che una donna chieda al suo partner di metterle una mano in mezzo alle cosce? E’ un mostrare un atto di intimità che tale dovrebbe rimanere non per “buon costume” ma per “buon gusto cinematografico” semplicemente perché sullo schermo non racconta nulla e non suscita nè scandalo nè eccitazione nè alcunché. Per non parlare della scena in cui Malkina si scopa il parabrezza di un’auto con meno appeal di una qualsiasi Miley Cyrus seduta su una palla da demolizione.
Allo stesso modo la routine delle crudeltà ci annoia di fronte al feticcio tecnologico che tiene impegnato Westray (Brad Pitt) in una delle scene più cruente, o gli anonimi sventurati ficcati dentro bidoni e trasportati come pacchi di droga.
Nulla da dire sugli attori (nè bene nè male) a parte il constatare che Penelope Cruz col passare del tempo sembra sempre più giovane mentre Cameron Diaz è talmente fredda e cattiva che verrebbe spontaneo odiarla o mandarla a quel paese. L’ammirazione artistica per i tre protagonisti maschili (Fassbender, Pitt, Bardem) non trova motivo di esistere se guardassimo solo questo film e sarebbe forse ingiusto dargliene la colpa.
Per amor di verità ammetto di essermi appisolato un paio di volte ma per quel che ho visto è un brutto film di cui si poteva far a meno. A meno che le cose belle non siano avvenute tutte in quel paio di momenti di dormiveglia di cui il film stesso è responsabile, visto che prima di entrare in sala ho assunto abbondante caffeina in varie forme.
Dal regista che ha dato alla luce Alien, Blade Runner, Soldato Jane, Il gladiatore, Hannibal ci aspettavamo qualcosa di più.
E ce lo aspettiamo ancora Mr. Scott. Ci eviti altre brutte sorprese e torni a darci delle emozioni.
Leave a Reply
You must be logged in to post a comment.