Daniele Davì

Presidenziali Francesi: vincono i vecchissimi

Tutti (o quasi) i giornali, telegiornali, analisti, opinionisti, politici che si affannano a salire sul carro del vincitore e ogni fonte di informazione incluso il barista sotto casa dicono che questa tornata elettorale, in Francia, i vecchi partiti sono finiti.

Passano il turno: Marine Le Pen del Front National ed Emmanuel Macron fondatore di En Marche!

Dove sarebbe il nuovo? Non avendo una risposta, me la sono andata a cercare.

Il nuovo(?) che avanza

Il Front National è un partito fondato nel 1972, espressione del nazionalismo francese, fu modellato sul Movimento Sociale Italiano di cui adottò persino il logo ufficiale, una fiamma tricolore nella versione francese.

Sai che novità! Quarantacinque anni fa veniva fondato da Jean-Marie Le Pen, ripromettendosi di di far rinascere l’antico sentimento patriottico, di restaurare vecchi valori familiari ed educativi.

La selezione della classe dirigente? Una vera novità!  Il nepotismo. La figlia del fondatore, oggi guida il partito e ha passato il primo turno. Dopo Napoleone III, Le Pen II.

Ora che lo sapete, quando sentite la parola “anti-sistema” associata a un partito nepotista, reazionario, copia del vecchio MSI, col logo scopiazzato e che sta in giroda 45 anni, fatevi una risata. Non è neanche un partito neo-fascista, è proprio vecchio, come razzismo coloniale, pardon, autarchico che propugna.

Passiamo a Macron.

E’ dal 200 A.C circa che ogni anno o quasi, da qualche parte, puntualmente sbucano Homines novi a gogo.

Da Catone, Cicerone, Sallustio fino allultimo arrivato Macron, sono molti quelli che a torto o ragione sono definiti Homo Novus, passando per infausti esempi come Napoleaone, Mussolini, Hitler, Berlusconi, Bossi, Grillo, Renzi, Trump ed aspiranti tali come Salviettini. Tutti, si professano non politici di professione  (anche se Salviettini non ha mai lavorato), tutti scesi in campo per bene del proprio paese -che viene prima degli altri, tutti uomini soli alcomando fautori del mò ghe penso mi.

Non nobili, non aristocratici, inizialmente considerati al di fuori del sistema e dei vecchi giochi politici, si presentano – da millenni – come dirompente novità, consegnando l’ennesima tragedia a questo o quel paese se non al mondo intero. E già secoli fa, non tutti gli homines novi erano innovatori.

Macron

Non c’è niente di più sistematico che presentarsi come anti-sistema. Sopratutto per uomini d’affari, lobbisti, banchieri. Macron, ex ministro dal 2008 banchiere presso Rothschild & Cie Banque dal 2010 ne è anche associato.

Guardando ai millenni della storia, le definizioni di destra e sinistra diffusesi in europa dopo la caduta del muro di Berlino sembrano l’unica cosa che se non profuma di fresco almeno non puzza di vecchio. Il resto l’abbiamo già visto e sentito.

Cantava Gaber:

L’ideologia l’ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
è la passione l’ossessione della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa
dove non si sa dove non si sa.

Non sappiamo se Gaber sarebbe d’accordo ma finché ci saranno il culatello e la mortadella difficilmente potremmo dire di vivere in un mondo post-ideologico senza né destra né sinistra.

Nel dubbio, e in vista del 25 Aprile, meglio non dimenticare che 

Il saluto vigoroso a pugno chiuso
è un antico gesto di sinistra
quello un po’ degli anni ’20 un po’ romano
è da stronzi oltre che di destra