Gli effetti affascinanti e surreali dello storm surge di Irma: l’oceano è scomparso per chilometri in ogni direzione, in questo video da Long Island alle Bahamas, complice il bassissimo fondale tipico delle isole coralline.
Sebbene molti commentatori e giornalisti parlino di “mistero” o “anomalia”, noi scienziati sappiamo bene cosa sta succedendo: la bassa pressione centrale di Irma (appena 940 mbar, usuale per un categoria 3) genera un effetto di “risucchio” sulla superficie marina, alzandola anche di un metro nel centro della tempesta e deprimendola attorno ad essa. Ma la gran parte del lavoro è fatta dai venti infernali, che spostano fisicamente l’acqua del mare. Se ci sono ostacoli, come una costa, l’acqua sparisce dal lato sopra-vento e si accumula in quello sottovento.
Riguardo alla frequenza è bene ricordare che in tutto il pianeta, si formano mediamente 80 cicloni tropicali all’anno di cui qualche dozzina di categoria 3 o superiore.
Il fenomeno è chiamata storm surge ed è proprio questo a causare la gran parte dei morti. Questo fu per esempio il caso di Sandy (2012).
La tempesta può portare con sé un’onda di marea alta anche 10 metri, che come uno tsunami invade l’entroterra. A cui si aggiungono le onde alte anche venti metri e i venti a 150, 200 km/h.
Negli USA per IRMA vi sono già oltre 6 milioni di persone evacuate, per quella che si considera essere una delle tempeste più potenti e potenzialmente mortali del secolo.